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Le Marche del nuoto a Tokyo con Di Cola, Sabbioni e Giunta

////Le Marche del nuoto a Tokyo con Di Cola, Sabbioni e Giunta

Le Marche del nuoto a Tokyo con Di Cola, Sabbioni e Giunta

Tre marchigiani a Tokyo. Non è il titolo di un romanzo, né una canzone di Neri Marcorè, ma la stupenda realtà di questa difficilissima stagione che porta ben tre portacolori delle Marche alle Olimpiadi. Sono il nuotatore sambenedettese tesserato per Marina Militare e Aniene, Stefano Di Cola, che gareggerà nei 200 stile libero e nella staffetta 4×200 stile libero; il riminese tesserato per Esercito e Vis Sauro Nuoto Team, dunque marchigiano di adozione, Simone Sabbioni, che gareggerà nei 100 dorso e forse anche nelle staffette miste; e poi anche l’allenatore pesarese Matteo Giunta, tecnico che segue Federica Pellegrini. “Tre marchigiani del nuoto a Tokyo – commenta il presidente Fin Marche, Fausto Aitelli – rappresentano per noi un’occasione per portare il nostro movimento sotto i riflettori mondiali e un grande riconoscimento per il duro lavoro che le nostre società svolgono quotidianamente sul territorio. Tra l’altro in un momento difficilissimo per tante di esse. Seguiremo con attenzione ed emozione le gare di Sabbioni e Di Cola, così come il lavoro di Matteo Giunta con Federica Pellegrini. Il movimento natatorio delle Marche non può che essere fiero dei suoi tre alfieri, fare il tifo per loro e ringraziarli per l’attenzione che suscitano nei nostri confronti”. Allora conosciamoli meglio.
STEFANO DI COLA
Tesserato per Marina Militare e CC Aniene, nato a San Benedetto l’11 dicembre 1998, cresciuto nella Delphinia Team Piceno. E’ 184 cm per 78 kg.
Che stagione è stata? “Una stagione cominciata male. A ottobre eravamo a Livgno e tutto il gruppo è stato positivo al Covid, abbiamo perso un mese di allenamento. Poi però mi sono ripreso, agli Assoluti sono arrivato terzo nei 200 stile a un secondo dal mio personale, che non era affatto male per il periodo da cui venivo. Ad aprile, agli Italiani primaverili, non ho fatto il tempo per Tokyo per due decimi, una delusione. Poi a Budapest è andata molto bene, secondo con la 4×200 stile mista maschile e femminile e terzo nella 4×200 stile maschile. Poi c’è stato il Settecolli dove ho fatto il tempo per Tokyo”.
Cos’è la Delphinia Team Piceno per te? “La squadra dove sono cresciuto, dove mia nonna è presidente e mio zio l’allenatore, dove è come stare a casa. Durante le vacanze, quando sono a casa, vado spesso ad allenarmi con loro. Altrimenti mi alleno al centro federale di Ostia”.
Che significano queste Olimpiadi di Tokyo per te? “Sono venuto a Roma quattro anni fa, è un ciclo che si chiude in modo perfetto e un sogno che si realizza”.
Quando gareggerai? “Il 25 luglio con la gara individuale e il 27 con la staffetta. Ho grandi aspettative soprattutto con la staffetta, visto che due anni fa ai Mondiali siamo arrivati quarti per pochi centesimi. Speriamo che vada meglio”.
Di lui racconta lo zio e allenatore della Delphinia Team Piceno, Attilio Garbati: “Un atleta sempre molto disponibile, dotato di buon talento, capace di impegnarsi, un appassionato di nuoto. Si pensi che ha fatto anche i 1500 in Coppa Brema con un tutore al polso. Un ragazzo molto cordiale, molto legato ai compagni. Nella staffetta infatti ha sempre dato qualcosa in più, si è sempre esaltato in questa gara. E’ stato sempre più forte in vasca lunga che in corta. Gareggiava su diverse distanze, ma il 200 stile libero era la sua gara. E’ sempre rimasto assolutamente uno di noi”.
SIMONE SABBIONI
Tesserato per Esercito e Vis Sauro Nuoto Team, è nato a Rimini il 3 ottobre 1996 ed è cresciuto nelle file della Polisportiva Riccione e della SS9 Swimpro, è primatista nazionale nei 50 e 100 dorso in vasca corta. E’ 187 cm per 89 kg.
Che stagione è stata? “Particolare. L’ultimo anno non è stato semplice a livello organizzativo, ma da maggio dello scorso anno abbiamo avuto la fortuna di poter nuotare con continuità. Non è semplice, in una situazione del genere, si è gareggiato poco, solo nell’ultimo anno, in pratica, dunque tutto quello che è venuto non è così scontato. Una convocazione alle Olimpiadi ha coronato un anno e mezzo difficile ma con grande soddisfazione. Il segnale che il percorso fatto è stato giusto”.
Cos’è la Vis Sauro Nuoto Team per te? “Una grossa opportunità, un motivo di crescita sia da parte mia che da parte della squadra, una bella l’intesa che c’è stata fin da subito con la squadra. Qualcosa che è soltanto all’inizio, fino al Parigi 2024 sarà un qualcosa di solido su cui appoggiarmi. Ho la fortuna di avere una squadra civile che mi appoggia in tutto e per tutto, non è una cosa scontata, in pochi ce l’hanno in Italia”.
Che significano le Olimpiadi di Tokyo per te? “Un’altra prova, che non mi definisce, nel senso che non siamo macchine e che non verrò definito dai risultati di quest’anno. Ma è una seconda opportunità, per divertirmi di più di quanto ho fatto a Rio, dove stavo male. E’ stato molto difficile quel periodo. Questo è un riscatto, un appuntamento cui arrivo molto più maturo. Sono cresciuto tanto, in questi cinque anni, e so che se nuoto con tranquillità posso anche togliermi qualche sfizio, un record personale o entrare in finale che sarebbe il mio sogno. Un’altra Olimpiade ma con un’altra testa, che mi permetterà di crescere ancora. L’Olimpiade è la cosa migliore dello sport e ho la fortuna di esserci. Non vedo l’ora”.
Quando gareggerai? “Il 100 dorso il 25 luglio, le batterie la sera, quindi la mattina dopo semifinali ed eventualmente la finale il 27 mattina”.
Di lui dice Marco Forni, allenatore della Vis Sauro Nuoto Team: “E’ un ragazzo d’oro, bravissimo, che sa prendere la vita come dev’essere presa, senza eccessi. E’ diverso da noi marchigiani, ha uno spirito romagnolo che gli permette di superare i momenti di difficoltà sempre con un sorriso. Uno che non si tira indietro mai, su niente. Basti pensare che ha fatto la Coppa Brema e ha voluto fare tutte le staffette con noi, una star che non si comporta da star. Lo conosco sin da ragazzino, ho avuto la fortuna di accompagnarlo a una Coppa Comen con la nazionale ragazzi a Cipro, e già in quel tempo era così come adesso: gioviale, aperto e molto determinato”.
MATTEO GIUNTA
Pesarese, ex nuotatore, è nato il 7 maggio del 1982. Prima preparatore atletico e poi allenatore, allena Federica Pellegrini dal 2014. Ha cominciato a fare il preparatore atletico allenando anche il cugino, Filippo Magnini. Nel 2018 è stato insignito dal Coni nazionale con la Palma d’Oro.

2021-07-09T16:15:10+00:00 9 luglio 21|News Nuoto|